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Museo di Palazzo Pitti a Firenze

Il Museo di Palazzo Pitti a Firenze: come arrivare, la storia e la collezione d'arte, gli orari, il costo e i prezzi per l'acquisto dei biglietti e le informazioni utili per la visita.

Acquisto biglietti Museo di Palazzo Pitti Firenze

Museo di Palazzo Pitti a Firenze Museo di Palazzo Pitti - Palazzo Pitti, Piazza de' Pitti, 1 - Firenze

Il Museo di Palazzo Pitti è un museo statale che fa parte del polo museale delle Gallerie degli Uffizi che include anche la Galleria degli Uffizi, il Corridoio Vasariano, il Giardino dei Boboli.

Palazzo Pitti, storica dimora dei Medici a partire dal 1550, poi degli Asburgo-Lorena a partire dal 1737 e infine dei Savoia fino al 1919, ospita nelle sue sale la Galleria Palatina, la Galleria d'Arte Moderna, il Tesoro dei Granduchi, il Museo della Moda e del Costume, gli Appartamenti Imperiali e Reali, il Museo delle Carrozze. La reggia include anche il Museo del Giardino di Boboli.

Biglietti e Visite guidate del Museo di Palazzo Pitti a Firenze

Acquisto biglietti Museo di Palazzo Pitti Firenze

Biglietti disponibili: biglietto Museo di Palazzo Pitti salta fila, Visita guidata degli Appartamenti Reali e Imperiali, Visita privata Giardino + Palazzo Pitti, Visita semi privata di Palazzo Pitti.

Opere della Collezione di Palazzo Pitti a Firenze

La Collezione di Palazzo Pitti raccoglie opere del Neoclassicismo, del Romanticismo, della Scuola dei Macchiaioli, del decadentismo, del simbolismo, del postimpressionismo e del divisionismo. Tra gli artisti esposti Fattori, Hayez, Lega, Signorini, Pissarro, Rosso, Boldini, Nomellini tra gli artisti esposti.

Il Museo di Palazzo Pitti a Firenze

Aperto nel 1919 dopo il lascito di Vittorio Emanuele III, Palazzo Pitti è in realtà un polo museale poiché ospita al suo interno un numero considerevole di musei e gallerie.
Palazzo Pitti dal 2014 fa a sua volta parte del polo museale delle Gallerie degli Uffizi.

Galleria Palatina

La Galleria Palatina occupa insieme agli Appartamenti Reali e Imperiali il piano nobile del palazzo e ospita una delle pinacoteche più importanti al mondo; qui si trova la maggiore concentrazione al mondo di dipinti di Raffaello. La Galleria così come si trova nasce tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento per volere dei Lorena che fecero collocare qui 500 dipinti appartenenti alle Collezioni Medicee.

Nelle varie sale, affrescate da Pietro da Cortona dal 1640 al 1647, si trovano anche opere di Tiziano, Tintoretto, Caravaggio e Rubens che dialogano con gli arredi originali delle sale che il Granduca destinava ad uso privato e per le udienze di Stato. La Quadreria della Palatina alloggia ancora i dipinti all'interno di preziose cornici intagliate e dorate che stanno nella posizione originaria voluta dal Granduca per affascinare i suoi ospiti. Si tratta della maggiore quadreria esistente in Italia.

Tre età dell'uomo, Giorgione, 1500-1501 Palazzo Pitti  Firenze

(Foto: Tre età dell'uomo, Giorgione, 1500-1501)

Appartamenti Reali e Imperiali

Fanno il paio con la Galleria Palatina essendo l'ala opposta del palazzo nobile. Sono in tutto 14 sale che all'inizio del Settecento furono gli appartamenti privati del Gran Principe Ferdinando de' Medici e poi dal 1865 dei sovrani d'Italia Savoia da cui presero infine il nome.

Qui ci sono stanze di minor grandezza rispetto alla Palatina e l'arredo è di epoca sabauda con mobilio e pezzi provenienti dalle collezioni medicee, lorenesi e sabaude. È possibile in quest'ala immergersi nella vita quotidiana delle dinastie che vissero a Pitti e soprattutto dei Savoia che lasciarono l'edificio nel 1919.

Galleria d'Arte Moderna

Tra i musei ospitati a Pitti anche una Galleria d'Arte Modenra che occupa tutto il secondo piano del palazzo e tutte le stanze dell'ala laterale settentrionale posteriore, offrendo al visitatore viste panoramiche di Firenze nelle sue 30 sale. Queste ospitano una collezione di pittura e scultura che va dal Settecento fino ai primi del Novecento.

In quste sale vissero gli esponenti del Lorena e poi quelli dei Savoia che tennero a propria disposizione quest'area di Palazzo Pitti ben oltre la data del 1919, quando i visitatori già fluivano per l'ingresso principale del neonato museo.

L'esposizione si presenta in ordine cronologico e tocca gli artisti principali del Neoclassicismo, del Romanticismo, della Scuola dei Macchiaioli, del decadentismo, del simbolismo, del postimpressionismo e del divisionismo: Fattori, Hayez, Lega, Signorini, Pissarro, Rosso, Boldini, Nomellini tra gli artisti esposti.

Tesoro dei Granduchi

Nell'ala laterale settentrionale di Palazzo Pitti - un tempo appartamento d’estate della famiglia Medici - al piano terra e al superiore mezzanino è ospitato il Tesoro dei Granduchi in 27 sale, 14 al piano terra e 13 nel superiore, che espongono una collezione di oreficeria, argenteria, cristalli, reperti in avorio e in pietre dure. Le sale furono decorate con affreschi per il matrimonio fra Ferdinando II de' Medici e Vittoria della Rovere (1637). Anche se i reperti fanno parte del Tesoro dei Medici non manca una sezione dedicata al gioiello contemporaneo.

Storia del Museo di Palazzo Pitti di Firenze

La storia del Museo di Palazzo Pitti è legata alla Famiglia Medici, banchieri che assursero al potere nel XV secolo e governarono Firenze per secoli.

Palazzo Pitti Firenze
(Foto: Facciata interna sul Giardino di Boboli. Stefan Bauer, http://www.ferras.at, CC BY-SA 2.5, via Wikimedia Commons)

Nel 1549 Eleonora di Toledo acquistò Palazzo Pitti, storica dimora rinascimentale del banchiere Luca Pitti che la fece costruire - su progetto di Filippo Brunelleschi - a partire dal 1458 alla base della collina di Boboli in Oltrarno. Il Pitti era rivale politico di Cosimo il Vecchio, patriarca della famiglia Medici; leggenda vuole che richiedesse che le sue finestre fossero più grandi della porta d'entrata del palazzo di Cosimo. Morto il Brunelleschi finalmente architetto del primo nucleo di Palazzo Pitti fu il suo allievo Luca Fancelli.

All'epoca dell'acquisto da parte di Eleonora il palazzo aveva solo tre porte e un doppio ordine di finestre; fu quindi chiamato Bartolomeo Ammannati - che stava lavorando al progetto della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria - per ampliarlo e trasformarlo in uno dei modelli di reggia nobiliare più famosi in europa. La costruzione di Palazzo Pitti e del Giardino dei Boboli furono da quel momento portate avanti insieme. Per il Giardino di Boboli fu chiamato Niccolò Pericoli (1500 – 1550), detto il Tribolo, che disegnò la pianta suddividendola in settori dove fece piantare alberi rari e piante selvatiche e fece sistemare le siepi. Ma il Tribolo morì prematuramente e del giardino s'incaricò quindi lo stesso Ammannati che progettò la Grotta di Madama, realizzata dal 1553 al 1555, con lo scopo di ricreare ambienti naturalistici popolati da sculture raffiguranti misteriosi esseri e animali.

Intanto la costruzione di Palazzo Pitti continuava regolare con la pietraforte che veniva cavata nel Giardino stesso trasformando un'area retrostante al cortile centrale in un anfiteatro, disegnato dal Tribolo che lo disegnò adornato di sola vegetazione.
Lo sviluppo concomitante di Palazzo e Giardino portò velocemente alla realizzazione della reggia più grande e bella d'Europa che finì per essere imitata più volte.

La corte dell'Ammannati, che la leggenda vuole capace di contenere Palazzo Strozzi, fu lo scenario di eventi che richiamarono teste coronate da tutta Europa come nel 1569 per il matrimonio tra Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena.

Nel Seicento seguì l'ampliamento della facciata sulla piazza (1618-1631) che divenne a sua volta tre volte più lunga e, alla fine del secolo, fu anche aggiunta la Fonte del Leone, con la corona granducale medicea, da Cosimo III (1696).
Sotto i Lorena si costruirono le due ali avanzanti del Palazzo, a portici e terrazze, dette Rondò, opera di Giuseppe Ruggeri.

Nei primi anni dell'Ottocento vi soggiornò anche Napoleone Bonaparte che ne fece inoltre anche oggetto di spoliazione inviando a Parigi, e perdendo per strada, diverse opere contenute a Palazzo Pitti.

Il ritorno dei Lorena dopo il Concilio di Vienna del 1815 determinò l'avviamento di un restauro più conservativo che innovativo.
Nel 1833, sotto Leopoldo II, alcune parti del palazzo furono aperte al pubblico come museo. Ma con l'annessione della Toscana al Piemonte il palazzo passò tra le pertinenze dei Savoia che vi soggiornarono dal 1865 con Firenze capitale d'Italia.
A partire dal 1871 i Savoia mossero verso il Quirinale perché la capitale era stata spostata a Roma. Tennero Palazzo Pitti nelle loro proprietà fino al 1919 quando Vittorio Emanuele III lo donò allo Stato che ne fece subito uno dei musei statali più belli d'Italia.

Veduta ddel Giardino di Boboli e  Firenze

(Foto: Vista dalla Kaffeehaus. I, Sailko, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Informazioni per la visita al Museo di Palazzo Pitti

Orari: da martedì a domenica apre dalle 8.15 alle 18.30. Ultimo ingresso 17.30.
Chiuso il primo e ultimo lunedì del mese, eccetto che tra giugno e ottobre; 1 gennaio; 25 dicembre.
Biglietti: intero € 16. ridotto € 2. Prenotazione ingresso € 3. Passepartout 5 Giorni: ingresso singolo valido per 5 giorni per Uffizi, Palazzo Pitti, Museo di Palazzo Pitti € 38.

Come raggiungere il Museo di Palazzo Pitti di Firenze

L'entrata al Museo di Palazzo Pitti si trova in Piazza de' Pitti, 1.

Arrivare in treno

Dalla Stazione di Santa Maria Novella si arriva a piedi in circa 20 minuti (2 km).

Arrivare in autobus

La fermata dell'autobus più vicina è Pitti della linea C4 (di fronte a Palazzo Pitti).

Arrivare in auto

I parcheggi più vicini sono Garage Palazzo Vecchio, Garage dei Tintori, Garage Lungarno (a pagamento). Si trovano a soli 300 metri a piedi da Palazzo Pitti.

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